Cenni storici sulle isole Eolie
Le Eolie furono popolate sin dagli inizi del IV millennio a.C. da genti provenienti dalla Sicilia attratte dalla presenza dell’ossidiana pietra nera usata per diversi scopi, grande risorsa economica/commerciale. Dopo un breve periodo di decadenza si ebbe un grande risveglio con l’arrivo dei Miceni e degli Ausoni (Campania). Per difendersi Lipari si dotò di una grande flotta dominando tutto il basso Tirreno e strinse alleanza con Siracusa in chiave anti ateniese.
Successivamente, Lipari cadde sotto il dominio cartaginese, cosicché l’Arcipelago divenne, per la sua posizione, un avamposto strategico nelle varie guerre combattute con i romani. Questi ultimi conquistarono Lipari nel 252 a.C. e la rasero al suolo con ‘ inumane stragi’; così l’isola perse la sua indipendenza e la prosperità economica, cui fece seguito un nuovo e grave periodo di decadenza.
Continuò, tuttavia, il commercio dell’allume e godette della frequenza delle sue terme (San Calogero e Vulcano). Le Eolie ebbero una grande importanza strategica durante la guerra civile tra Ottaviano –padrone dell’Italia– e Sesto Pompeo, padrone della Sicilia. Nel 36 a.C. l’isola fu conquistata da Agrippa, ammiraglio di Ottaviano, con nuove disastri e devastazioni. In età cristiana (IV secolo) Lipari divenne sede vescovile e la tradizione vuole che due secoli dopo giungessero miracolosamente dall’Armenia le reliquie di San Bartolomeo tuttora patrono di Lipari e fi tutto dell’Arcipelago.
Nell’alto medio evo, dopo lunga quiescenza, si risvegliò l’attività vulcanica nell’isola dando luogo a due importanti eruzioni: a Monte Pelato con fuoriuscita di pomici e quella in contrada Pirrera con una colata di ossidiana (Cratere di Forgia vecchia). Nell’839 Lipari fu aggredita e distrutta dai Mussulmani, i quali massacrarono e deportarono in schiavitù la popolazione profanando le reliquie di San Bartolomeo, poi recuperate da monaci sopravvissuti all’eccidio.
Per alcuni secoli l’isola rimase deserta fino a quando fu conquistata dai Normanni che, nel 1083, installarono un nucleo di monaci Benedettini che ricostituirono un nucleo urbano. Nel 1131 fu ricostituita la sede vescovile di Lipari unita a quella di Patti. Nel 1340 Roberto I, re di Napoli, si impadronì dell’isola, ma nel 1544 la città fu saccheggiata e distrutta dal feroce corsaro Ariadeno Barbarossa, il quale portò via gli infelici abitanti riducendoli in schiavitù. Dopo questo periodo Lipari fu riedificata e ripopolata da Carlo V e, da allora, seguì le sorti della Sicilia e del Regno di Napoli.